Sono felice del lavoro che svolgo. Mi ritengo fortunata, addirittura privilegiata, di svolgere l’attività che amo, per la quale ho studiato tanto e fatto tanti sacrifici. Tuttavia, per poter godere di questo privilegio ho anche dovuto compiere una scelta coraggiosa e non sempre facile, cioè quella di diventare imprenditrice e scommettere tutto sulle mie possibilità e capacità. È stata e continua ad essere sicuramente una grande sfida e non sono sempre rose e fiori.
Premetto che sono una persona che ritiene da sempre il fallimento non un insuccesso, bensì esperienza aggiuntiva per raggiungere altri traguardi, ma posso confessarvi apertamente che momenti di sconforto, sfiducia e scoramento ti mettono alla prova durante il tuo percorso e bisogna avere tanta forza e il giusto sostegno per superarli.
Credo fermamente nella positività e nella legge dell’attrazione, che non si risolve in un semplice “voglio diventare ricco, quindi diventerò ricco”, bensì nelle possibilità che avrai e nell’affrontarle nel modo migliore per raggiungere il successo o almeno la soddisfazione e questo di certo aiuta.
Un imprenditore, nella mia fattispecie un artigiano, svolge un’attività non solo manuale, ma anche mentale molto pesante, che prosciuga le tue energie e per quanto tu possa trarre soddisfazione ed energia dall’apprezzamento per i prodotti che realizzi, devi sempre trovarne altra per andare avanti e per avere la forza di superare momenti di crisi e sconforto.
Avevo 25 anni e vivevo e lavoravo nelle Marche da otto, quando ho iniziato a pensare a creare qualcosa di mio, un brand che rispecchiasse i miei valori ed ideali. Lì avevo una parte della mia famiglia, mio fratello e mia sorella e lì avevo il mio affetto più grande, quello che poi sarebbe diventato mio marito 7 anni dopo. Non è stata una scelta facile tornare in Calabria per fare impresa. Non è stata una scelta facile nemmeno immaginare di farlo, figuratevi realizzare veramente questa sorta di emigrazione al contrario. Per settimane ho pensato a cosa fare e anche grazie al sostegno del mio compagno ho scelto quale fosse la soluzione migliore. Con coraggio sono tornata nel mio paese, ma non è stato per nulla semplice ricominciare a vivere in quella che pur sempre è stata la mia casa fino a 18 anni. La vita ricomincia da zero, sei mancata per tanto tempo e tutto è cambiato intorno a te. Gli affetti e le amicizie hanno preso ognuno la propria strada e spesso in un paese del sud, lo dico con molto rammarico, questa strada coincide con quella di andarsene altrove in cerca di lavoro. Non potete nemmeno immaginare quanti pianti mi son fatta i primi mesi mentre ristrutturavo il vecchio negozio di mia nonna al centro del paese. Piangevo letteralmente per qualsiasi cosa, perché il carico emotivo di un’impresa del genere (si tornare al sud è a suo modo un’impresa “eroica”) era fortissimo e si aggiungeva a tutte le perplessità e paure di aprire un brand dal nulla. I pianti sono poi stati sostituiti dai sorrisi e dagli occhi lucidi, man mano che vedevo il vecchio negozio di mia nonna, riprendere vita e prender forma trasformandosi pian piano in quello che è anche attualmente il nostro piccolo atelier. Il posto di lavoro era pronto, ora veniva il difficile, iniziare la mia impresa.
A volte capita che la soluzione che avevi pensato all’inizio sia troppo difficile o laboriosa da attuare e stai per giorni a pensare a come risolverla (si, come succede a tanti imprenditori, sono una di quelle persone che tende a non staccare la spina terminato l’orario di lavoro e ripenso e ripenso analizzando passo per passo il lavoro svolto fino a quel momento per quello specifico prodotto, in cerca di una soluzione) senza arrivare ad un risultato e pensi di abbandonare il prodotto o non realizzarlo. Succede, e quando sei a casa, magari col tuo compagno o la tua compagna, sul divano o semplicemente seduto al tavolo, sembri distratta anche se una persona ti parla, perché il tuo cervello è alla continua ricerca della soluzione. Non è facile, ma non bisogna abbattersi. In questi momenti, quello che mi aiuta, è esporre tutte le problematiche o i dubbi che ho alla persona che ho più vicina, nel mio caso mio marito Paride (che si occupa principalmente di altro e non del mio stesso campo, ma è pur sempre la persona a me più vicina), ed insieme a lui pensare ad una soluzione. La semplice forza di una persona cara a cui appoggiarsi, con cui sfogarsi e parlare, con cui dividere il carico emotivo e di ansia o pressione su un dubbio, può aiutare a trovare una soluzione, che spesso è così semplice che penserai a come tu non sia riuscita a raggiungerla prima.
Aprire un brand da zero non è un’impresa semplice, non dico che sia la più difficile in assoluto, ma stai coraggiosamente scommettendo su te stessa, impiegando risorse economiche e psico fisiche, nella speranza di realizzare ciò che hai in mente. Ti sei messa in gioco, con la tua creatività, la tua idea e la tua passione. Durante il percorso che porta alla prosperità e autosufficienza del tuo sogno, gli ostacoli sono e saranno tanti e momenti in cui vorresti mollare tutto e cercarti una via più sicura e stabile sono dietro ogni angolo. La cosa importante è festeggiare, simbolicamente parlando perché bisogna comunque lavorare duro, ogni singolo traguardo che raggiungi. Creare una scaletta o una tabella di marcia, segnando di volta in volta obiettivi leggermente più alti e cancella i progressi raggiunti, un piccolo passo alla volta, senza per forza strafare, perché spesso strafare può essere anche controproducente in caso di insuccesso di uno dei traguardi prestabiliti.
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